Raina Kabaivanska Artista in cui la parola scenica si fa gesto musicale di viva, emozionante presenza Nasce a Burgàss, cittadina bulgara sul Mar Nero, da una famiglia della buona borghesia con cui vive a Sofia dove compie gli studi scolastici che completa laureandosi in Letteratura slava. In conservatorio studia pianoforte e canto, mettendosi in luce già dalle prime esperienze concertistiche. Nel 1958 vince una borsa di studio per il perfezionamento in canto lirico, che riesce ad ottenere di compiere in Italia. Partecipando al concorso “Viotti” conosce il soprano Zita Fumagalli Riva di cui diviene affezionata e costante allieva privata. Debutta con immediato successo nel 1959 al teatro di Vercelli, nel ruolo di Giorgetta de Il tabarro di Puccini. Pur avendo già impegni di lavoro in parecchi teatri, nel 1960 dopo aver superato il concorso apposito, viene ammessa alla scuola di canto del Teatro alla Scala sul cui palcoscenico debutta già nel 1961 quale Agnese nella Beatrice di Tenda di Bellini, accanto alla protagonista Joan Sutherland, che in una recita avrà l’opportunità di sostituire nel ruolo di titolo. Sarà l’inizio di una carriera internazionale che la porta ad esibirsi, in ruoli sempre di primo piano ed in un repertorio vastissimo e versatile che spazia dal ‘700 al ‘900 (di cui si è imposta il limite di affrontare esclusivamente i ruoli che sentiva esserle consoni), sui più grandi e prestigiosi palcoscenici, anche se non ha mai disdegnato di esibirsi anche in teatri di circuito “minore” convinta com’è che non vi sono differenze tra il pubblico di circuiti teatrali piccoli o grandi. Con il Teatro alla Scala ed il Metropolitan di New York avrà in particolare un lungo sodalizio, coronato da costante e caloroso successo di pubblico e riconoscimento dei notevoli meriti da parte della critica, lavorando con i più acclamati artisti della lirica degli ultimi decenni. Tra i pressanti impegni di lavoro, non trascura lo studio compiendo un ulteriore perfezionamento a Baltimora con il mitico soprano Rosa Ponselle con cui approfondisce alcuni ruoli, tra cui Cio Cio San della pucciniana Madama Butterfly, personaggio di cui è considerata – con Tosca e Manon Lescaut – Interprete di riferimento, tanto da esser stata definita “Voce pucciniana” per eccellenza. Diverrebbe però riduttivo limitarne i meriti entro tali confini. Nella lunga carriera, costellata da veri e propri trionfi e proseguita sino ai nostri giorni, durante la quale è divenuta nel cuore del pubblico la vera incarnazione vivente anche di personaggi quali ad esempio Adriana Lecouvreur di Cilea, Francesca da Rimini di Zandonai, Emilia Marty de Il caso Macropulos di Janacek, è stata protagonista in innumerevoli inaugurazioni di stagioni operistiche ma anche in produzioni con cui venivano riaperti teatri dopo lunghe chiusure. Si è dedicata anche alla musica da camera, in particolare slava, ma non solo. E’ stata insignita di molti premi prestigiosi e da alcuni anni è docente sia nei Corsi dell’Accademia Musicale Chigiana di Siena, che all’Accademia di Osimo e tiene MasterClass di Perfezionamento in diverse Istituzioni musicali. Nel 1992, all’apice di una carriera internazionale, insieme alla poetessa Dimitrova, ha dato vita con una cospicua donazione personale ad una Fondazione di beneficenza che porta il suo nome e si prefigge di dare ad orfani della Bulgaria, oltre che un sostentamento materiale, l’opportunità di un’istruzione artistica che consenta loro un dignitoso inserimento lavorativo. Cantante / attrice di grande lignaggio e versatilità (pur definita “l’ultima grande tragédienne del teatro lirico odierno”, di irresistibile verve ne La Vedova allegra di Lehar) la classe, la signorilità, l’eleganza innata e la tecnica ferrata le hanno consentito di esprimere in ciascuno dei vari personaggi dei tanti autori affrontati una perfetta simbiosi tra canto ed azione scenica, mettendo sempre la voce a disposizione del personaggio interpretato con totale adesione del gesto scenico alla sostanza musicale, espresso con gusto intensamente teatrale, mai plateale ma di grande carica emotiva. Come ama sottolineare “Nel teatro lirico tutto nasce dalla musica, in essa deve esprimersi l’azione scenica ed alla musica deve tornare”. (Note a cura di Cetti Gentile Amenta). Motivazioni del Premio Per le vibranti emozioni di cui ha saputo costantemente illuminare tutti i personaggi portati sulle scene, trasmettendo di volta in volta al pubblico i palpiti più segreti e reconditi del loro animo con quella sensibilità artistica e professionale che contraddistingue solo i Grandi Interpreti; per aver dimostrato che l’Arte lirica non ha confini geografici né temporalmente circoscritti ma risponde solo della completa aderenza dell’Artista al ruolo; per aver donato tutta se stessa al pubblico in ogni recita senza far distinzioni tra produzioni effettuate in “grandi” o “piccoli” Teatri; per la passione, la dedizione e la disciplina che ne caratterizzano la lunga ed eclettica vita artistica; per l’amorevole impegno sociale verso i più piccoli e diseredati, portato avanti con tenace e fermo proposito di dar loro un’opportunità di vita dignitosa anche attraverso la possibilità di esprimere le loro acquisite conoscenze artistiche, viene conferito il Premio “Vissi d’Arte - Città di Alcamo” edizione 2009 al soprano Raina Kabaivanska. Consegna Premio Internazionale per la Cultura a Raina Kabaivanska – soprano
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